
Dopo aver preparato, con qualche goccia di collirio anestetico, l'occhio del paziente (sdraiato sul lettino sotto al laser), viene rimosso lo strato più superficiale di cellule che ricoprono la cornea (epitelio) per esporre lo strato sottostante (stroma) all'azione del laser. Questa prima fase chiamata disepitelizzazione può essere fatta meccanicamente con apposite spazzole, oppure chimicamente con una miscela di alcool diluito.
Il paziente viene poi invitato a fissare una luce rossa mentre l'operatore esegue il trattamento laser vero e proprio, che dura dai 30 ai 60 secondi circa. L'intervento termina con l'applicazione di una lente a contatto "terapeutica" che rimarrà in sede alcuni giorni.
Nelle ore che seguono il trattamento può comparire dolore, talvolta anche di una certa intensità, conseguenza della "ferita" indotta dalla disepitelizzazione; tuttavia la lente a contatto "terapeutica" applicata e l'impiego di farmaci antidolorifici riducono sensibilmente il dolore.
La guarigione anatomica, cioè il ricoprimento della cornea da parte delle cellule superficiali rimosse, avviene in tre o quattro giorni, mentre il recupero visivo richiede due - tre settimane. Per una completa stabilizzazione saranno talvolta necessari anche alcuni mesi.
Unico svantaggio di questa tecnica è rappresentato dall'impiego di attrezzature molto costose (un laser ad eccimeri di terza generazione costa circa un miliardo di lire), che necessitano inoltre di manutenzione continua.
Speriamo che dopo tutta sta tortura mi vengano degli occhi da falco!!!
2 commenti:
In bocca al lupo per domani...
Avrai una vista da falco (del deserto!!!;-)
Grazie Bent e crepi il lupo!!! Sarò un condor nel deserto :-)!
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